AGEVOLAZIONI 2023 ALLE IMPRESE

Con la Legge di Bilancio 2023, lo Stato visto il momento di crisi ha inserito a favore delle imprese, incentivi ed agevolazioni , affinché superino questo momento di incertezza economica.

Tra le agevolazioni disponibili, i contributi a fondo perduto sono pensati per supportare l’avviamento di una nuova attività e gli investimenti per lo sviluppo, l’espansione e la riorganizzazione aziendale anche nel 2023. Invece, i crediti d’imposta 2023 rimborsano gli imprenditori di una parte (in percentuale) delle spese, sostenute nel precedente periodo fiscale, aiutandoli a sostenere i costi dell’energia elettrica, i macchinari, la formazione del personale e molte altre spese.

Nel 2023, sarà ancora più difficile avviare o gestire un’impresa a causa dell’aumento dell’inflazione e del costo di beni e servizi.

Tuttavia, grazie ai bandi nazionali, indetti a cadenza periodica dal Governo, le imprese possono ottenere vantaggiosi contributi a fondo perduto. Si tratta di somme di denaro erogate dallo Stato, senza limiti reddituali né l’obbligo di restituzione, ideali per finanziare diverse attività o spese legate alla propria impresa.

Tra i bandi a cui le imprese possono accedere ricordiamo ON-Nuove Imprese a Tasso Zero, Resto al Sud, Transizione Digitale degli Organismi Culturali e Creativi e il Contratto di Sviluppo.                                            

Nuove Imprese tasso zero , aiuta giovani aspiranti imprenditori ad avviare il loro business.
Le agevolazioni consistono in un mix di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per progetti fino a 3 milioni di euro e fino al 90% di copertura delle spese totali sostenute per avviare l’impresa. 

Per accedere a questi incentivi vantaggiosi, c’è un limite di età: infatti, possono ottenere i contributi a fondo perduto giovani o donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Con il bando Invitalia, Resto al Sud, tutti gli aspiranti imprenditori fino a 55 anni possono richiedere finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto se intendono aprire e sviluppare una nuova società.                                                                     

Il Contratto di Sviluppo incentiva grandi investimenti (oltre i 20 milioni di euro)in ambito industriale, turistico, di tutela ambientale o nel settore della prima trasformazione dei prodotti agricoli.

Può essere richiesto anche da imprese che intendono avviare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro e la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.                                                                         Le imprese possono ottenere un incentivo di misura variabile in base alla propria dimensione, alla propria ubicazione e all’investimento che intendono realizzare.      Più nel dettaglio, gli imprenditori possono accedere a:

  • contributi a fondo perduto in conto impianti o relativi alla spessa da effettuare;
  • finanziamenti agevolati;
  • contributi in conto interessi 
                                                                                              Oltre agli incentivi già citati, nel 2023, sono tanti i contributi a fondo perduto messi a disposizione per l’avviamento e lo sviluppo delle imprese turistiche e del mondo della cultura.        

Oltre ai contributi a fondo perduto, nel primo trimestre 2023, le imprese possono ottenere un credito d’imposta per abbassare il costo delle bollette:

  • al 35% per le piccole imprese e le attività commerciali (bar, negozi…);
  • al 45% per le imprese che consumano molta energia e gas.Resta valido anche il credito d’imposta per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi, fruibile da parte delle imprese agricole (almeno fino a marzo 2023).

Inoltre, il Governo ha prorogato anche per quest’anno i crediti di imposta  per:

  • beni strumentali 4.0: consente il recupero, in sede di dichiarazione dei redditi, fino al 20% dell’investimento sostenuto in un bene materiale innovativo o digitale, prenotato con un acconto del 20% entro il 31/12/2022;
  • bonus pubblicità al 75% del valore incrementale degli investimenti;
  • credito d’imposta per la quotazione in borsa delle PMI, con l’innalzamento del tetto di spesa fino a 500.000 euro;
  • credito d’imposta Mezzogiorno: per gli investimenti al Sud Italia, nelle Zone economiche speciali (Zes) e nelle zone logistiche semplificate (Zls) con aliquote variabili dal 25% per le grandi imprese al 45% per le piccole imprese;
  • credito d’imposta ricerca, sviluppo e innovazione con percentuali variabiliconsultabili sul sito del MISE.


Lascia una risposta