- 25 giugno 2022
- Postato da: studimpresa
- Categoria: Il nostro Blog, In Primo Piamo
Bonus 200 euro caro prezzo chi può richiederlo
Il Decreto Aiuti ha previsto l’erogazione di un bonus di 200 euro contro il caro prezzi a una larga platea di cittadini, in particolare, potranno beneficiarne i lavoratori dipendenti, i pensionati, i percettori del reddito di cittadinanza e di varie forme di disoccupazione, colf, badanti, lavoratori stagionali, e un’indennità con importo da definire per lavoratrici e lavoratori autonomi e professionisti. Il sostegno, introdotto insieme ad una serie di misure rivolte a imprese e famiglie con il Decreto Aiuti, è un cuscinetto economico ulteriore a seguito dell’attuale situazione economica, per cui al momento ancora non si vedono miglioramenti per quanto riguarda il caro vita. L’indennità una tantum prevista nel Decreto Aiuti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 maggio, sembrava desinata a tutti i dipendenti (pubblici e privati) con un reddito lordo inferiore a 35.000 euro. In realtà, è stato inserito un ulteriore requisito, la riduzione contributiva dello 0,80%. Potranno, pertanto beneficiare del bonus soltanto i lavoratori dipendenti che, nel corso del primo quadrimestre del 2022 (ovvero in almeno un mese da gennaio ad aprile), hanno beneficiato della riduzione contributiva dello 0,80%, prevista dalla legge di Bilancio 2022. Quindi, ci saranno dei lavoratori che, pur avendo un reddito lordo annuo inferiore a 35.000 euro, non avranno l’indennità una tantum sullo stipendio di luglio. La riduzione contributiva dello 0,80% è prevista se la retribuzione imponibile previdenziale nel mese non supera i 2.692 euro. Per i dipendenti privati, non sarà un’erogazione automatica, occorre presentare prima una autocertifcazione con la quale il lavoratore dichiari di non essere titolare di un trattamento pensionistico o del reddito di cittadinanza. Il bonus può essere erogato soltanto una volta. Anche nel caso in cui tu sia titolare di più rapporti di lavoro, è possibile chiedere una volta il sostegno, dichiarando di non avere fatto un’analoga richiesta ad altri datori di lavoro.