- 2 maggio 2020
- Postato da: studimpresa
- Categoria: Il nostro Blog
Con la circolare n. 9/E l’Agenzia delle entrate ha fornito i primi chiarimenti in merito alla tipologia di beni interessati dalla previsione dell’art. 30 del decreto liquidità.
Godranno del beneficio le spese sostenute per l’installazione nei luoghi di lavoro di ogni dispositivo di sicurezza idoneo a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale. Si pensi, ad esempio, a pannelli divisori o barriere protettive. Infine, anche i detergenti e disinfettanti per le mani rientrano tra gli acquisti idonei a contenere la diffusione da Covid-19 e, quindi, agevolabili secondo i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate.
Il bonus viene riconosciuto come credito d’impostaper il periodo 2020 e si applica:
- alla sanificazione ambienti e strumenti di lavoro;
- all’acquisto di dispositivi di protezione individuale come, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute e calzari;
- all’ acquisto di altri dispositivi di sicurezza come barriere e pannelli protettivi;
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all’acquisto di detergenti mani e disinfettanti.
Il bonus mascherine e gel è contenuto nel Decreto Liquidità, pensato per il sostegno delle medie e grandi imprese che stanno avendi pesanti ripercussioni a causa dell’emergenza coronavirus.
Si è aggiunto a quello già previsto nel Decreto Cura Italia per la sanificazione degli ambienti e gli strumenti di lavoro.
Può essere richiesto da tutti i soggetti che esercitano attività d’impresa, arte o professione.
Il bonus mascherine e gel è stato pensato per incentivare l’acquisto di attrezzature volte a evitare il contagio, anche in vista della graduale riapertura delle attività, prevista per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, in cui dovrà essere garantita la sicurezza dei lavoratori.
Bonus sanificazione e mascherine, il documento Inail: sul documento tecnico Inail, contenente le misure di contenimento e protezione nei luoghi di lavoro, si legge infatti che i lavoratori che condividono spazi comuni dovranno indossare mascherine chirurgiche; inoltre l’azienda deve mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per una frequente pulizia delle mani.
Sul documento si raccomanda inoltre, soprattutto nelle aree geografiche più colpite dall’emergenza o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di Covid-19, di prevedere una sanificazione degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni alla riapertura. In ogni caso va garantita la pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni nonché la sanificazione periodica.
Nella fase 2 sarà inoltre obbligatorio per tutti indossare le mascherine e continuare ad applicare le attuali norme igienico-sanitarie per il contenimento del virus.
Sul Dpcm Fase 2 coronavirus è stato stabilito infatti che sull’intero territorio nazionale devono essere usate protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e in tutte quelle situazioni in cui non sia possibile garantire in maniera continuativa il rispetto della distanza di sicurezza.